Ciclopedonale Val Brembana: da Zogno a Camerata Cornello

A distanza di un paio di settimane dall'acquisto della TAGA Bike e di una sola prova su strada, Mina mi dice che si sentirebbe già pronta ad affrontare la prima pista ciclopedonale della nostra vita, ovviamente per testare forma fisica e resistenza.
Scegliamo di conseguenza un percorso easy, senza però rinunciare alla bellezza dei paesaggi e a quei dettagli che significano qualcosa di particolare per noi, ma soprattutto ben segnalata in caso di stop ed evitare di strafare.

LA CICLABILE DELLA VAL BREMBANA
La pista attraversa verticalmente la Val Brembana proprio a fianco del fiume Brembo, e percorre l'ex sedime ferroviario locale, dove ad ogni fermata si possono ancora vedere le vecchie stazioni e, lungo il percorso, le bellissime gallerie scavate nella roccia.

nota: La pista ciclabile della Valle ha come punto di partenza il paese di Zogno e termina a Piazza Brembana, con una lunghezza totale di 23 km.
E' completamente asfaltata con soltanto il 10% su strada trafficata ed è a doppia corsia, quindi percorribile da tutti i tipi di bicicletta.
Zogno lasciamo l'auto parcheggiata in uno spazio riservato ai disabili, nella piazza centrale del paese, ma non vicinissima all'ingresso della ciclopedonale, perchè prima volevamo utilizzare la TAGA in versione passeggino e incominciare ad abituarsi; Mina dirigendola ed io a starci seduto il più comodo possibile.
Raggiungiamo comunque nel giro di 5 min l'area mercato, il gigantesco parcheggio pubblico e il cavalcavia, oltre il quale c'è l'inizio del percorso.

Il primo tratto corre parallelo alla strada, ma giù in basso, e i primi 2 km che costeggiano il fiume Brembo e permettono di ammirare la prima vecchia stazione ferroviaria sono anche i più battuti, non solo da ciclisti amatoriali, ma anche da famiglie e persone a passeggio.
Proseguiamo adagio, con l'andatura dei turisti-ciclisti per nulla esperti, e nell'arco di un quarto d'ora (gran parte della colpa ce l'ha la nostra mania di scattare tante foto), raggiungiamo San Pellegrino.
Alla nostra sinistra appare la nota fabbrica di acqua minerale e bevande ormai conosciuta nel mondo e subito mi scatta l'attimo di follia; mi metto a canticchiare e ballare il jingle pubblicitario tanto in voga tra gli anni 80-90; "San Pellegrino che aranciata esagerata. Aaah!". Ve lo ricordate?

Mina che non l'aveva mai sentito non smette più di ridere, e fatica a pedalare anche alla minima salita, però per essere davvero la prima volta la capisco e decidiamo di sostare nel centro di San Pellegrino Terme.
Abbiamo percorso all'incirca 5 km, ma il troppo ridere e l'inesperienza ci suggerisce di recuperare le forze con un buon pranzo al sacco, nutriente ma leggero. Oltre a ciò non ci lasciamo scappare la bellissima fontana accanto alla stazione, il ponte sul fiume, e diversi edifici in stile liberty, immortalandoli con la nostra bridge.
Recuperiamo la ciclabile di lì ad una mezzoretta, diretti alla terza tappa...onestamente quella più interessante, più sentita e desiderata.
Superiamo una centrale idroelettrica e finalmente una delle decantate gallerie. mantenendo la sinistra in occasione di un ingannevole bivio. Da quel punto in poi è tutto un susseguirsi di gallerie, di varia lunghezza, e nel mese di settembre anche abbastanza umide.
Le illuminazioni non eccellono, ma sembrano tutte funzionanti. Spesso e volentieri la ciclovia della Val Brembana è soggetta ad atti di vandalismo, però si sa gli italiani come sono fatti; guai a dargli in mano un giocattolo nuovo: 1) non lo valorizzerebbero e piangerebbero per averne immediatamente un altro 2) lo romperebbero in breve tempo.

Noi invece troviamo in buonissime condizioni sia il manto stradale della pista, e forse perchè la stiamo percorrendo di pomeriggio, sia gli accorgimenti per la sua sicurezza.
Approdiamo dopo alti 6 km a San Giovanni Bianco e successivamente ad un altro bivio; Quello che con una camminata di 10 min porta alla frazione di Oneta, alla casa natale della famosa maschera bergamasca di Arlecchino.
Memori della nostra prima esperienza in costume carnevalesco a Viareggio, vestiti come due Arlecchini (versione maschile e femminile), non possiamo assolutamente perderci la dimora di questo personaggio.
Siamo arrivati esattamente nel punto che ci eravamo prefissati!!

Trasformiamo quindi la TAGA in semplice passeggino e saliamo sui ripidi gradoni facendo molta attenzione alle gomme, e spendiamo una mezzoretta per la visita del borgo medievale.
Nota: non so perchè ad uno di Milano piaccia la figura di Arlecchino di Bergamo; servo di una famiglia ricca che lascia il suo paese per trasferirsi a Venezia, vestito sol di stracci. Ma è su questi stracci che si diverte a cucire tante toppe di ogni genere e colore pur di continuare ad indossare gli stessi abiti.

Forse perchè Arlecchino è come noi, "servi" di una condizione che non abbiamo scelto, "servi" di persone meschine e all'apparenza più potenti, ma che sotto sotto si posson ben fregare con l'arguzia e l'ironia pungente, e che piuttosto che cambiare il nostro essere, siam pronti ad applicare sui brandelli della nostra anima tante toppe variopinte, in rappresentanza di quel poco di buono che ancora esiste nel mondo..
Tant'è, al ritorno sulla pista ammettiamo di essere abbastanza provati dalle fatiche; Mina più che altro, che le tocca spingere, pedalare, portare davanti il peso mio e sulle spalle quello dello zainetto (siamo ancora sprovvisti di porta pacchi), quindi di comune accordo scegliamo di percorrere gli ultimi 2,5 km e superare la galleria di Camerata Cornello.
Allo sbocco del tunnel ci piange il cuore dover tornare indietro, la stanchezza è molta, ma è molta anche la soddisfazione, e non ci dimentichiamo che ora dobbiamo fare tutto il percorso al contrario, e che noi non vogliamo usufruire di alcun treno o passaggio alternativo. 
Due cose ci tirano su di morale: un ritorno facile in lieve discesa e la pace che sicuramente ci incentiverà a ripercorrere questa ciclopedonale in futuro, e con più allenamento la completeremo.

In sella!!
verso la prossima avventura!!

CICLABILE VAL BREMBANA IN PILLOLE
- distanza: 23 km
- punto di partenza e di arrivo: Zogno - Piazza Brembana
- dislivello: 210 m.
- accessibilità: pista dedicata ai ciclopedoni e percorribile da qualsiasi tipo di bicicletta. 

nota: il percorso, al di là di Camerata Cornello, conta di altre due tappe; Lenno e Piazza Brembana, l'ultima meta. Tra orridi, chiesette e ponticelli caratteristici il paesaggio cambia ed è veramente spettacolare. Il tutto per altri 10 km...ma li descriveremo nel dettaglio quando li faremo pure noi.

-----> Cliccate qui per vedere tutte le foto scattate lungo il percorso della Val Brembana

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